RITRATTI IN POESIA
Alberto.
Occhi da animale
di montagna,
che fugge,
occhi da animale che fugge.
Io sono
mani che si intrecciano
e respiri sospiranti,
mani che si intrecciano a proteggere,
forse.
Da bimbo
giocavo poco
e infatti adesso
gioco con tutti,
che voglio ridere,
il giudizio
perfora
la mia anima
come gli occhi
miei
lanciano raggi.
I desideri
li prendo sul serio,
per questo
io voglio
più bene
da me.
Roma, 30-11-09
Saverio
voce di vetro,
sguardo disincantato a prima vista,
sorriso che si nasconde
dietro la barbetta di due giorni...
Io
chi sono?
Occhi diretti,
profondi,
come il tempo,
come la storia.
Bambino terribile,
mi arrampicavo
che ero un topino,
volevo correre
ed esplodere.
E adesso
che sono grande
voglio felicità
e basta,
che cercando cercando ho scoperto
che sono poche le cose importanti,
poche e sacre.
Ostuni, 9-7-09
Occhi da animale
di montagna,
che fugge,
occhi da animale che fugge.
Io sono
mani che si intrecciano
e respiri sospiranti,
mani che si intrecciano a proteggere,
forse.
Da bimbo
giocavo poco
e infatti adesso
gioco con tutti,
che voglio ridere,
il giudizio
perfora
la mia anima
come gli occhi
miei
lanciano raggi.
I desideri
li prendo sul serio,
per questo
io voglio
più bene
da me.
Roma, 30-11-09
Saverio
voce di vetro,
sguardo disincantato a prima vista,
sorriso che si nasconde
dietro la barbetta di due giorni...
Io
chi sono?
Occhi diretti,
profondi,
come il tempo,
come la storia.
Bambino terribile,
mi arrampicavo
che ero un topino,
volevo correre
ed esplodere.
E adesso
che sono grande
voglio felicità
e basta,
che cercando cercando ho scoperto
che sono poche le cose importanti,
poche e sacre.
Ostuni, 9-7-09